Il Marzocco: etimologia e storia di uno dei simboli di Firenze
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Il Marzocco di Donatello (copia) - Firenze Photographer: Riccardo Speziari == Licensing == {{self|GFDL|cc-by-sa-2.5,2.0,1.0}} |
l'etimologia della parola Marzocco/Marzucco, fin qui ritenuta dai più incerta, potrebbe invece essere longobarda, ossia derivare da Marh = cavallo e dal verbo zuccòn che significa stringere, sostenere, proteggere (zuccotto) ovvero il cavallo che protegge, quindi Marhzuccòn. Ovviamente notiamo che il simbolo raffigura un leone, e come mai allora si fa riferimento ad un cavallo?
Perché probabilmente l'animale totemico protettore di Firenze nell'alto medioevo ai tempi del Ducato di Tuscia era proprio un cavallo, che però era lo stesso della città ora nemica di Arezzo. Quindi per differenziarsi da quest'ultima fu adottato un animale più vicino al magistero della Chiesa, che rappresentasse gli ideali di fiera indipendenza della repubblica fiorentina. Il nome però del simbolo protettore rimase lo stesso, anche perché ormai svincolato dal significato etimologico in quanto il longobardo, a partire dell'anno mille, si era estinto cedendo il passo ai volgari neolatini.
Curioso il fatto che per rappresentare la repubblica fiorentina fu utilizzato lo stesso simbolo della corona di Scozia, ossia il leone che protegge il giglio, che come sappiamo è un simbolo fortemente mistico che raffigura la fede. In realtà i rapporti tra la corona di Scozia e la città di Firenze sono più profondi di quello che si potrebbe pensare. Nell'attuale Via dei Leoni, di fianco a Piazza della Signoria, era stato infatti allestito un serraglio con dei leoni, simbolo di prestigio e nobiltà, proprio in onore del re di Scozia Guglielmo I detto "il leone" (William the Lion 1143-1214) probabilmente perché i fiorentini ne condividevano gli ideali di fiera e accanita indipendenza sia dall'Inghilterra del cugino Enrico II Plantageneto che dalla Chiesa di Roma.
Le cronache cittadine riportano che il serraglio delle fiere fu poi spostato nel 1550 in Via del Miglio accanto al Giardino dei Semplici dove rimase fino alla sua definitiva chiusura nel 1775.
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Stendardo di Guglielmo I di Scozia, diventato poi quello della reale casa di Scozia |
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