Rodolfo de Moulins, il cavaliere che fondò il Molise

Questa storia comincia più di mille anni fa quando, intorno al 1016 - 1017, i principi longobardi di Salerno, Capua e Benevento, minacciati dai Saraceni che devastavano la Campania e la Lucania, chiesero aiuto a un gruppo di cavalieri normanni che si trovavano a Roma o in pellegrinaggio al santuario di San Michele sul Gargano. In quel momento i Normanni erano in Europa una vera e propria superpotenza militare, economica e culturale. I cavalieri normanni, guidati da figure come Gilberto Buatère, accettarono di combattere come mercenari e ottennero le prime vittorie contro i Saraceni, guadagnandosi fama e la fiducia dei principi locali sancendo così l’inizio della loro presenza stabile nell’Italia meridionale, che nel giro di pochi decenni li portò a diventare padroni di Puglia, Calabria, Sicilia e infine del Regno di Napoli.

La notizia che l’Italia meridionale offriva buone opportunità di bottino e feudi presto si diffuse a macchia d'olio in tutta la Francia, fu così che tanti altri cavalieri, allettati dalle prospettive di facili conquiste, decisero di partire alla volta del Mezzogiorno. Talvolta capitava che nelle cronache del tempo i cronisti italiani chiamassero bretoni o brettoni questi cavalieri che in realtà erano normanni, solo perché venivano dalla Francia del Nord che a quel tempo veniva chiamata con la metonimia di Bretagna, ancora non conoscevano il termine Normanno. 

Tra queste schiatte di nazione normanna che partirono alla volta del Mezzogiorno in cerca di fama e gloria spicca quella dei de Moulins / de Molisio, il cui capostipite fu quel Guimondo che, nato in Normandia probabilmente poco dopo l'anno Mille, attorno al 1045 partì per l'Italia coi fratelli Altavilla, assieme alla prima moglie Alferada e ben sette figli: Guimondo II, Rodolfo, Ugo, Roberto, Guglielmo, Adelizia e Beatrice.

Si è dibattuto sulla data di nascita del conte Rodolfo: sappiamo che nell’anno 1033 era ancora in vita il padre Guimondo e che il 18 giugno 1053 nella battaglia di Civitate affrontò vittoriosamente le truppe di papa Leone IX in qualità di Conte di Bojano (Comes Boiani)  per avere sposato in seconde nozze, la contessa longobarda Emma figlia del conte Roffrid (o Rofrit). Quindi è lecito supporre che Rodolfo sia arrivato in Italia già adolescente e nel 1053 avrebbe avuto 18 - 23 anni, età perfetta per un cavaliere normanno pronto a combattere al fianco del padre, quindi sarebbe nato in Normandia tra il 1030 e il 1035.

Dopo la battaglia di Civitate, i Normanni ottennero il riconoscimento dei loro domini. Rodolfo, che apparteneva alla prima generazione di Normanni insediati stabilmente in Molise, consolidò i feudi attorno a Bojano, che diventerà un centro chiave del potere normanno in Italia meridionale. Da questo ramo derivano i vari lignaggi nobiliari molisani. A partire dal 1142 questa casata dette il nome alla contea che sarebbe poi diventata l’odierno Molise (Molisii) italianizzazione di de Moulins.

A testimoniare questo importante retaggio, nei pressi di Bojano si possono ancora vedere i resti di due importanti rocche, il castello di Civita Superiore, che è la culla del potere normanno in Molise, dal quale si può godere di una vista straordinaria sulla valle sottostante e quello di Roccamandolfi ai piedi del Matese.

Questi Normanni, oltre al retaggio storico culturale del Sud Italia, hanno anche lasciato la loro impronta nel DNA degli italiani. Oggi con l'aiuto della genealogia genetica, una nuova branca della genealogia che usa le nuove tecnologie offerte dalla genetica per ripercorrere all'indietro le origini ancestrali delle persone, noi possiamo rintracciare le firme genetiche caratteristiche di questa popolazione, firme genetiche che ritroviamo in molti paesi europei. Queste ricerche per stabilire le origini ancestrali prendono in esame il cromosoma Y del genoma umano, che ha la particolare caratteristica di trasmettersi di padre in figlio praticamente identico attraverso le generazioni. Questo metodo è sempre più  utilizzato anche in ambito forense in indagini che hanno hanno un grande rilievo nei media. 

Chi è interessato ad approfondire questi aspetti può leggere la pagina Storia genetica degli italiani presente su questo blog.

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