Tribù celtiche

Elenco delle principali tribù celtiche rilevabili nell'onomastica e nella toponomatica italiana (vedi post)

Tutte queste tribù fanno riferimento ad uno stanziamento nell'area della Pianura Padana, che è anche l'epicentro dell'hot-spot R1b in Italia. La mia ipotesi è che molte di queste tribù celtiche sono state deportate in quell'area in epoca imperiale romana. Per provvedere all'approvvigionamento alimentare di Roma e delle sue legioni. La deportazione di interi gruppi etnici era un fenomeno che ebbe la sua massima diffusione nel periodo imperiale romano. Questa era parte di un preciso piano strategico e militare.


Briganti (Britannia): una confederazione di tribù celtiche originaria della Bassa Baviera e Svizzera (Cultura di La Tène XV-XII sec. a.C.) dove possiamo rinvenire tracce del suo passaggio nel toponimo Bregenz (Brigantion) sulle sponde del Lago di Costanza nel Tirolo austriaco. Successivamente i Briganti come altre tribù celtiche si trasferirono dal continente alle isole britanniche stanziandosi nello Yorkshire tra il fiume Tyne e l'Humber. I Briganti che erano la tribù più potente ai tempi della conquista romana della Britannia, vivevano in piccoli villaggi fortificati e allevavano il bestiame. La loro capitale al tempo della conquista romana era presso le rovine fortificate nell'area di Stanwick. Nel VI secolo a.C. alcuni guerrieri di questa tribù si trasferirono in Irlanda. I Briganti parlavano una lingua di ceppo p-celtico e adoravano la divinità Brighid (Brigantia=di rango elevato) da cui probabilmente prendevano il nome, origine ancestrale del culto cristiano di Santa Brigida di Kildare. Durante il I sec. d.C. i Briganti furono scossi da una guerra civile tra due fazioni delle quali una filo-romana che alla fine prevalse. I Briganti sono gli ancestori degli attuali abitanti dello Yorkshire. 

Nel gallese moderno la parola braint che deriva da brigantia significa prestigioso, nobile, bre significa collina, nel gaelico scozzese brigh significa potere. Il cognome Briganti in Italia è diffuso prevalentemente nell'Italia centro-settentrionale ed in particolare in Toscana. (vedi link)
Altri insediamenti di questa tribù celtica si possono trovare nella regione spagnola della Galizia, dove dettero il nome alla città di Brigantia, Flavium Brigantium in latino, oggi Betanzos, nel nord del Portogallo nella città di Bragança ed in Italia, nella Lombardia nord-occidentale nella Brianza, latino Brigantia, che proprio da loro prende il nome.
Della loro cultura purtroppo oggi rimane ben poco, oltre ai toponimi che abbiamo già visto, ci hanno lasciato alcune parole il cui etimo riconduce alla loro fiera indole guerresca: brigata, brigantino, brigante, attaccabrighe ed il verbo brigare.
(probabile marker genetico Y-DNA R-L21)

Cassi (Britannia): una tribù di cultura Pitta originaria di La Tène, dopo uno stanziamento nell'area del bacino del Reno nel VI a.c.  secolo parteciparono con altre tribù ad una migrazione di massa nelle isole britanniche, in gaelico il nome cassi significa bello, piacevole e veniva utilizzato anche come nome di persona. In Britannia si stanziarono nella zona dello Hertfordshire nei pressi di Watford, una zona appena a nord dell'odierna Londra, dove vennero sottomessi dall'importante tribù dei Catuvellauni. Con questi ultimi sono una delle cinque tribù incontrate e menzionate da Giulio Cesare nella sua seconda spedizione in Britannia del 55 a.c. Il cognome Cassi è diffuso in Toscana, Emilia e Lombardia. (vedi link)

(probabile marker genetico Y-DNA R-L21)

Morini (Belgica): assieme con i Menapi ed i Nervi erano una tribù di origine e lingua germanica, occupavano la fascia costiera del Mare del Nord nei pressi di Boulogne-sur-Mer il cui nome originario era Bononia come la nostra Bologna. Il cognome Morini è diffusissimo in Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia. (vedi link)

(probabile marker genetico Y-DNA R-U106)

Nervi (Belgica): Gaio Giulio Cesare descrive i nervi come una delle tribù celtiche più potenti e coraggiose che avesse mai incontrato, vivevano nel nord della Gallia, il loro territorio corrisponde a quello dell'attuale Belgio. Probabilmente di origine germanica, parlavano un idioma proto-germanico che li distingueva dalle altre tribù celtiche delle Gallie. Erano vicini dei Morini che occupavano la fascia costiera del Mare del Nord. Il cognome Nervi è diffuso in Liguria, Lombardia e nell'alessandrino. (vedi link)

(probabile marker genetico Y-DNA R-U106)

Pitti (Caledonia): più che una tribù i Pitti erano una confederazione di popoli che condividevano la stessa cultura, erano stanziati nella Scozia orientale e opposero una strenua resistenza all'espansionismo di Roma che in realtà non riusci mai ad avere il controllo dei territori delle Highlands a nord del vallo di Adriano. L'etimologia del loro nome deriva dal latino Pictus che significa dipinto ed è riferito alla loro abitudine di tingersi il volto ed il corpo con della pittura blu prima di andare in battaglia. Il cognome Pitti è diffuso in Toscana e nel palermitano.

(probabile marker genetico Y-DNA R-L21)

Pittoni (Gallia): i Pictones erano una tribù celtica che occupava la regione atlantica francese del Poitou-Charentes, in epoca romana divenne una delle regioni più floride della Gallia. Il cognome Pittoni è diffuso a Roma e in tutto il nord Italia. (vedi link)

(probabile marker genetico Y-DNA R-U152)

Santoni (Gallia): i Santoni furono una popolazione gallica stanziata nell'attuale regione atlantica della Saintonge, a nord della foce del Rodano, presso la città di Saintes che da loro prende il nome. Di loro ci parla Gaio Giulio Cesare nel suo "de bello Gallico". Il cognome Santoni è diffusissimo in Toscana, nell'Italia centro-settentrionale. (vedi link)

(probabile marker genetico Y-DNA R-U152)

Senoni (Gallia): i Galli Senoni erano una popolazione celtica che si stanziò lungo la costa orientale della penisola italiana in corrispondenza della Romagna e Marche settentrionali qui fondarono la città di Senigallia, Sinigaglia in dialetto gallo-italico. I Senoni guidati dal loro capo Brenno dopo aver attaccato Chiusi, riuscirono nell'impresa di saccheggiare Roma nel 387 a.c.

(probabile marker genetico Y-DNA R-U152)

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