Wyrd, il ruolo del destino.



Il Wyrd ti ha condotto su questa pagina web. Se se d'accordo su questo fatto, vuol dire che sei già sulla buona strada per capire il concetto del destino attivo conosciuto dagli Anglo-Sassoni come Wyrd.

Wyrd è una parola dell’inglese antico, di genere femminile, dal verbo weorthan “diventare”. È legata al sassone antico wurd, alto tedesco antico wurt, norvegese antico urür. Wyrd è l’ancestore del più moderno weird, che prima significava strano ed inconsueto e nella forma peggiorativa portava connotazioni al soprannaturale come nelle weird sisters di Shakespeare, il trio di streghe in MacBeth. Le weird sisters originarie erano naturalmente le tre Norns, le dee norrene del destino.

Wyrd è il fato o il destino, ma non il “fato inellutabile” degli antichi greci. “Un evento o occorrenza”, come spiega l’Oxford English Dictionary più vicino al modo nel quale i nostri antenati Anglo-Sassoni e Norreni consideravano questo termine. Wyrd non è un punto di arrivo, ma un qualcosa che sta continuamente accadendo intorno a noi. Una delle frasi usate per descrivere questo termine ostico è “quello che accade”.

Un dizionario, redatto da J.R. Clark Hall (University of Toronto Press, quarta edizione, 1996) elenca in modo vario “fato, possibilità, fortuna, destino, le sorti, provvidenza, caso, fenomeno, transizione, fatto, condizione” dipendente dal riferimento letterario dell’inglese antico che menziona il termine Wyrd.  Nota “transizione” e “condizione” che fanno riferimento ad un fato attivo ed al contesto nel quale si vive.

Lo studioso Stephen Pollington lo descrive così:
“… vale la pena ricordare che la moderna concezione del tempo lineare era ancora un po’ un’astrazione scientifica perfino tra gli Anglo-Sassoni cristiani, i cui atteggiamenti nei confronti della vita e della morte sembra fossero governati dalla visione ciclica del mondo dei loro antenati pagani. Credevano che ad un certo momento alcuni uomini … erano stati condannati a morire – una reazione alle incertezze della guerra e agli incidenti non dissimile da quella di molti soldati moderni che hanno fede nell'idea che "se il tuo nome è scritto, non c'è niente che tu possa fare ..."

Legato a questa idea c’è il concetto del Wyrd “il corso degli eventi” che è l’implicita struttura del tempo; è un modello che gli Anglosassoni tentarono di leggere nel loro mondo … Come osservò l’autore di Beowulf:
 
Il Wyrd spesso salva un eroe condannato fintanto che il suo coraggio è grande
(versi 572-3)

Questo implica che mentre il coraggio di un uomo viene fuori, questo ha la speranza di vincere poiché il Wyrd “il modo con cui accadono le cose” aiuterà sempre un tale uomo, fintanto che non è condannato; invece se un uomo è condannato allora neanche il coraggio potrà salvarlo a resistere contro “il corso degli eventi”.

“Il guerriero inglese dai tempi antichi fino al 1066”, pp166-167 Anglo-Saxon Books 1996
Se il tempo non è concepito o vissuto in modo lineare ma piuttosto come una serie di eventi collegati tra di loro, ognuno dei quali influenza gli altri, “quello che accade” ovvero il Wyrd non è un punto di arrivo piuttosto una pietra miliare, o perfino un incrocio. Così come l’esito del viaggio del viaggiatore dipende dalla via che sceglie, così noi abbiamo un ruolo attivo nei confronti di quello che il Wyrd ha in serbo per noi. Il Wyrd può essere modellato. Quello che fai come individuo può piegare o cambiare il Wyrd.

Non si consideri il tempo come un fiume che scorre rapidamente, costantemente portando via i padri dai figli fino alla nostra morte, ma invece come un lago o sorgenti di diverse infinite forme. Una manciata di ciottoli gettati sulla superficie di una pozza ferma creano simultaneamente l’effetto di increspature sull’acqua, si toccano l’una con l’altra sovrapponendosi. Ogni ciottolo è diverso dall’altro. Possono essere più grandi o più piccoli e creare schizzi di misura più grande o più piccola, ma il percorso di ognuno crea un effetto sul percorso di ogni altro. Questi ciottoli rappresentano il Wyrd, ma nostre sono le mani che li lanciano.

Anche quando un uomo è condannato dal Wyrd, c’è sempre conforto, anche accettando con dignità un destino avverso con coraggio. L’ultimo verso del poema conosciuto come rassegnazione, una meditazione sul giorno del giudizio, lo spiega bene:
È sempre la cosa migliore, se un uomo non può scongiurare il suo destino, che lo possa perciò soffrire bene.(tradotto da S.A.J. Bradley in Anglo-Saxon Poetry, David Campbell Publishers, 1982). Questo è tratto da The Exeter Book, scritto tra il 950 ed il mille dell’era cristiana, e pur essendo un testo cristiano riflette l’importanza del destino nella lotta dell’uomo.

L’analogia della tela di ragno è utilmente utilizzata per rappresentare il Wyrd. Ogni particolare della rete è una particolare parte del tutto, tuttavia il più piccolo insetto intrappolato fa sì che la rete vibri tutta. Se il ragno si guadagnerà la cena dipende dalla sua abilità nel tessere la tela, da quanto velocemente reagirà, e dalle possibilità dell’insetto di riuscire a liberarsi dalla lotta. La rete è il Wyrd ma gli attori su di essa decideranno l’esito.

Il World Wide Web è un'altra rete interconnessa, ed ha perciò un giusto nome. È davvero una rete con un numero praticamente infinito di nodi (di cui questa pagina è uno) collegati tra loro da invisibili fili di connettività elettronica. Questa pagina esiste per te. Sei arrivato qui per sapere del Wyrd perché lo hai scelto tu nella tua via per il sapere.

Wyrd byð swyðost
Wyrd è il più potente

Beowulf

http://octavia.net/wyrd-the-role-of-fate/

Commenti

  1. noto delle somiglianze con il garma descritto da Guido von list in uno dei suoi libri e cito testualmente :Germa è il destino,gar=gären,trasformare in se stesso,svilupparsi; da ciò Germ= il lievito (da hevan=solleversi mediante la fermentazione)ammucchiare ,essere cotto,etc. <> accrescere,fare.<>,sanscrito Karma=sè in se stesso,attraverso se stesso trasformarsi,ilproprio fare o,in quanto causa originaria,creare da se stesso o mediante se stesso un effetto, questo effetto è il Germa( Karma) o destino.
    Piu avanti poi specifica che il Garma, in quanto creazione dell' uomo è assolutamente dipendente dalla sua volontà e quindi non è un fato cieco nè una fatalità.

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