Toponimi longobardi

Elenco dei principali toponimi di origine longobarda in Toscana ed in particolare nel Valdarno Superiore.

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Antroponimici longobardi: moltissimi sono gli antroponimici di origine longobarda o germanica che si possono trovare in Toscana e nel Pistoiese: Case Baldi, Case Biondi nei pressi di Agliana; Case Baldacci nei pressi di Chiesina Uzzanese; Case Guermani nei pressi di Montecatini Terme; Case Gabrielleschi, Case Ghiliardi (suffissi -eschi e -ardi sono di origine germanica); Case Guerra (da werra); Case Guidi (da wido) presso Pistoia; Case Berti presso Pescia; Case Biondi presso San Marcello Pistoiese e Case Biondo sopra Pian di Scò.

Ovviamente i corrispondenti cognomi ancora in uso in toscana sono tutti di origine germanica.

Anghiari: da ango, gancio, uncino (lingua veneta: anghier) ma anche punto di mezzo, strettoia. Il paese sorge in corrispondenza di un avamposto longobardo per il controllo strategico della Val Tiberina, snodo militare importantissimo tra Romagna, Toscana e Umbria, infatti il paese è dominato da due torri fortificate longobarde: la "torre civica" ed il "campanile della Badia". Per la sua posizione era difficilmente espugnabile. Stessa origine toponomastica anche per la città di Angera in provincia di Varese.


Arfoli: Il toponimo Arfoli rimanda alla lingua gotica: nel Suio-Gothic, il gotico originario della regione della Svezia meridionale del Götaland, si intendeva col nome di Arfol letteralmente "la birra dell'eredità". Il termine traeva origine dall'antica usanza praticata in Scandinavia secondo la quale l'erede non potesse entrare in possesso dell'eredità prima di aver celebrato un banchetto a base di birra al quale era invitata tutta la comunità. Arf originariamente era il bestiame, poi si applicò a designare tutte le proprietà. Questa usanza è rimasta nella parlata del Cumberland una contea dell'Inghilterra settentrionale dove col termine di Arvel si celebra questa festa dopo il funerale. Presumibilmente era proprio nell'ampio spazio davanti alla pieve che si celebrava l'Arfol.

Arno: l'idronimo Arno deriva il suo nome dal germanico *arnō-, *arnōn, *arna-, *arnan, *arn, sw. M. (n), Aar, Adler, Lehmann A191; idg. *er- (1), Sb., Adler, Pokorny 325 (http://www.koeblergerhard.de/wikiling/?query=arno&f=got&mod=0), tedesco moderno (poetico): Aar (plurale Aare) che significa aquila, forse perché nel suo primo tratto il fiume disegna un ampio cerchio ritornando su se stesso così come volano le aquile quando vanno a caccia. Per maggiori informazioni vai a questo post: L'origine del nome del fiume Arno

[b]


Le Balze del Valdarno: da balz, cintura, collana, girocollo. Particolari formazioni geologiche che nascono dall'erosione del terreno argilloso e sabbioso del Valdarno Superiore. Il toponimo evoca l'orlo decorativo di una gonna o di un vestito femminile. Le Balze furono particolarmente ammirate da Leonardo da Vinci che ne fece lo sfondo del suo più famoso quadro: La Gioconda. Mentre sulla destra si scorge il Ponte di Buriano sulla Strada dei Setteponti.

«... questa valle (Valdarno di sopra) riceveva sopra il suo fondo tutta la terra portata dall'acqua di quella intorbidita, la quale si vede ancora a' piedi del Pratomagno restare altissima, dove li fiumi l'han consumata e in fra essa terra si vede le profonde segature dei fiumi, che quivi son passati, li quali discendono dal gran monte di Pratomagno, nelle quali segature non si vede vestigio alcuno di nichi di terre marine»
Leonardo da Vinci 


Le Balze del Valdarno nello sfondo de "La Gioconda"

Barco: (via del), deriva dal longobardo barcho, cinghiale castrato, i longobardi castravano i cinghiali per renderli più docili e farli ingrassare, probabilmente in prossimità di questa strada nella periferia ovest di Firenze, in zona Novoli, c'era un recinto destinato all'allevamento di questi ungulati, da cui il toponimo.
Nell'allevamento degli ungulati selvatici la castrazione del maschio destinato al macello aumenta il peso vivo netto dell'animale e la percentuale di coratella, elimina il caratteristico odore e modifica la composizione degli acidi grassi nelle carni a vantaggio degli acidi grassi saturi.
Successivamente in epoca granducale i Medici istituirono il cosiddetto "Barco Reale" ovvero un terreno boschivo recintato da un robusto muro in pietra nel quale venivano tenuti animali selvatici per le battute di caccia, in pratica una riserva di caccia.
Il toponimo Barco non si trova solo in Toscana ma è presente anche nei pressi di Reggio Emilia.

Bardi: toponimo etnico attribuibile ad un insediamento longobardo probabilmente di Arimanni (vedi cognome Bardi). Deriva dal proto-germanico bardō che significa sia barba che ascia (vedi post sull'ascia barbuta). Troviamo il toponimo Bardi in Val Ceno in corrispondenza del Passo della Cisa di notevolissima importanza strategica per il controllo del traffico tra l'Italia settentrionale e la Tuscia. La presenza longobarda nel luogo è attestata sin dal 600: Silva arimannorum. La toponomastica germanica è ricca anche nelle frazioni.


Il toponimo etnico Bardi attesta insediamenti di Arimanni anche in altre parti d'Italia, come a Bard (Aosta), Bardone (Parma), Bardolino (Verona) e Bardonecchia (Torino). All'estero in Svizzera troviamo Bardonnex presso Ginevra, in Germania settentrionale troviamo Bardowick nella Landa di Luneburgo, la regione fino al XIII sec. si chiamava Bardengau,  dove è attestata la presenza dei Longobardi sia dalla Historia Langobardorum di Paolo Diacono, sia da importanti e diffusi ritrovamenti archeologici. Inoltre nella regione storica della Prussia Orientale oggi Polonia troviamo i toponimi a Barten (Barciany) e Bartenstein (Bartoszyce) nella zona dei Laghi Masuri.

La Germania attorno all'anno 1000, in alto la regione di Bardengawi,
Bardengau che aveva come capoluogo Luneburgo


Barga: da barg, torre granaio. La parola deriva dal gotico baurgs per poi evolversi attraverso l'alto tedesco antico in puruc, purc, burg col significato più ampio di città. 
La classica torre squadrata fortificata che i longobardi costruivano nei loro avamposti aveva molteplici funzioni, serviva per il controllo del territorio, ma anche per la raccolta e la conservazione del grano che gli veniva consegnato dai massari come tributo. E' la forma primordiale del successivo e più complesso castello medievale. Spesso a ridosso delle torri fortificate furono poi costruite delle chiese di cui queste torri sono diventate gli odierni campanili, generalmente dedicate a San Michele arcangelo, il cui culto si sviluppò particolarmente tra i longobardi dopo la loro conversione dall'arianesimo al cattolicesimo. 
A Firenze lo stesso toponimo si riferisce al Bargello anche questo un edificio fortificato molto alto. Stessa origine per il toponimo Bargino lungo la Cassia presso San Casciano in Val di Pesa e per Bargecchia nel lucchese, con chiesa dedicata a San Michele. Abbiamo una località che si chiama Barghe nel bresciano, Barge in provincia di Cuneo, la frazione Bargellino presso Bologna. Il villaggio medievale di Bargemon in Provenza, le cittadine di Bargen e Bargenstedt nello Schleswig Holstein presso la foce del fiume Elba, in Svizzera il comune di Bargen nel Cantone di Berna e l'omonimo comune nel Cantone Sciaffusa che ha il primato di essere il comune più settentrionale della Svizzera.
Il Duomo di Barga si sviluppa attorno alla torre fortificata longobarda, sullo stipite della porta del Duomo compare un'iscrizione criptica tra croci patenti tipica dei popoli nordici, analoga a quella che vichinghi e longobardi forgiavano sulle loro spade come loro stessi dicevano "per dare peso alla cosa" (vedi post sulla spada di Pernik in questo blog).




Il Borro: da boro, buco, fosso, voragine. Il Borro si trova alle pendici del Pratomagno, dalla stessa etimologia deriva anche Botro sopra Castelfranco di Sopra, Botro sull'Appennino pistoiese e naturalmente l'orrido di Botri nel lucchese.



L'orrido di Botri
Foto di Alecobbe
Brozzi: da broz, germoglio. Frazione del circondario ovest di Firenze, esiste anche una località chiamata Brozzo nel bresciano.

Brolio: Castello di Brolio nel Chianti senese, il toponimo deriva dal longobardo brolo spazio verde recintato da un muro, da siepi o separato dall'aperta campagna da alberi, per approfondire l'etimo vedi il post.

La Braia: da braida, prato o campo fuori l'abitato. Caratteristico borgo nel comune di Pontremoli in Lunigiana, il borgo si stringe attorno alla Chiesa di San Michele Arcangelo. Il termine è rimasto nel tedesco moderno nelle parole breite, breit (ampiezza, ampio), nell'inglese wide (ampio) e nell'olandese weide che significa proprio prato. Con la stessa etimologia abbiamo anche Badia Prataglia in Casentino vicino a Camaldoli, in questo toponimo abbiamo la trasformazione della consonante iniziale da /b/ in /p/, si tratta della seconda rotazione consonantica dell'alto tedesco antico di cui la lingua longobarda ci da proprio nell'onomastica e nella toponomastica alcuni importanti esempi. Le consonanti si trasformano da occlusive sonore in occlusive sorde. Il motivo di questa mutazione fonetica potrebbe essere la modifica della lingua germanica in aree i cui questa lingua è entrata più in contatto con la lingua latina. Secondo questa logica probabilmente anche i toponimi Prata nel Comune di Massa Marittima (GR) e Prato (Città) e lo stesso Prato Magno potrebbero derivare da questa parola.


[c]


Cafaggio: da gahagi, boschetto recintato, tenuta di caccia. In Toscana ci sono moltissimi toponimi chiamati Cafaggio o Caffaggiolo. Si trattava di possedimenti fondiari boschivi di maggiore o minore estensione, circondati da siepi, fossi o recinti, ad uso esclusivo del proprietario o della famiglia di questo. In Toscana troviamo Cafaggio presso Larciano, Valdarno Inferiore, Cafaggio di Porta San Marco presso Pistoia, Cafaggio di Prato nella pianura tra Prato e Poggio a Caiano, Cafaggio nel Valdarno pisano, Cafaggio nel Valdarno Superiore tra Certignano e Loro Ciuffenna alle pendici del Pratomagno e ovviamente la Villa medicea di Cafaggiolo in Val di Sieve che evidentemente prende il nome dall'antico toponimo longobardo e sulla quale conviene spendere qualche parola. La villa o Castello di Cafagiolo già possedimento della famiglia Medici sin dal XIV secolo fu fatta ristrutturare per volere di Cosimo il Vecchio dal Michelozzo come residenza estiva nella tenuta di caccia di famiglia, ci passarono l'infanzia i figli Lorenzo e Giuliano, da Lorenzo fu amatissima e ci soggiornò spesso anche in età matura.


[d]

Dudda: antroponimico longobardo da Duddan ma anche dal soprannome Sassone Dudda che significa rotondo. Coi Longobardi discesero anche 20.000 Sassoni, ci sono molti indizi che molti di loro si stabilirono in Toscana.

[e]

Val d'Elsa: da helza, tenere in pugno, la Val d'Elsa era saldamente sotto il controllo dei Longobardi e lontana dalle zone di guerra ai confini con i Bizantini (Valdarno Superiore). Di qui passava una via di collegamento importante e sicura per il collegamento tra la Langobardia Maior e la Langobardia Minor costituita dai Ducati di Spoleto e Benevento. Questa via fondata dai Longobardi diventerà una delle più importanti vie di pellegrinaggio del medioevo conosciuta come Via Francigena.


[f]



Falterona: Origine del toponimo Falterona: Il monte di 1654 mt. dal quale nasce il fiume Arno (aquila) deriva dal nome germanico pfāl che significa palo ma anche totem e da thar, tairan (da cui l'inglese inglese tears) che significa piangere, quindi letteralmente "il Totem Che Piange". Nella tradizione indoeuropea occidentale (R1b) e slava (R1a) i Totem Che Piangono venivano posti alle sorgenti dei fumi ed erano luoghi di un grandissimo significato magico. La sacralità del luogo è anche attestata da numerosi ritrovamenti archeologici risalenti a varie epoche, in particolare statuette ex-voto e dal vicino "Lago degli idoli".

"A Tanu, dalla parte del clan di Aquila, trovò il Totem Che Piange" [cit.]







Le Falle: da fallen, cascare, e da falla, cascata ma anche trappola per pesci. Le Falle sull'Arno all'Ellera presso Pontassieve. Ma anche il borgo di Faella ed il torrente omonimo che scende dal Pratomagno, si tratta di un affluente destro dell'Arno. Il corso del torrente è impetuoso e ripido nella parte montana con piccole cascate e rapide, da cui il nome.


Figline Valdarno - Piazza Marsilio Ficino
Figline: comune del Valdarno Superiore posto sulla riva destra dell'Arno, il toponimo medievale Fegghine è citato da Dante Alighieri nella Divina Commedia nel canto XVI del Paradiso: "Ma la cittadinanza, ch'è or mista di Campi, di Certaldo e di Fegghine, pura vediesi ne l'ultimo artista". Toponimo di origine longobarda probabilmente legato al germanico settentrionale, antico danese thokæ, proto-norse foeggæ,  inglese foggy (di origine scandinava), scozzese foggie nebbioso.
Il toponimo Figline si incontra anche in una piccola frazione a Nord di Prato lungo il corso del torrente Bardena in una zona contraddistinta da una forte colonizzazione alto-medievale con toponomastica germanica in un'altra zona caratterizzata per i nebbioni.

[g]

Galiga: da galga, forca, patibolo (inglese gallows, tedesco Galgen) ma anche incrocio, vista l'orografia, propenderei per la seconda possibilità. Il toponimo si trova nei pressi di Santa Brigida nel Comune di Pontassieve, nelle terre un tempo feudo dei Conti Guidi, un'antica famiglia toscana di evidente origine germanica derivante da wido. Wido è una forma breve latinizzata di nomi  alto-tedeschi che cominciano per Wid- o Wit- come per esempio Witold


Gora: da wora, canale d'irrigazione, fogna. il toponimo gora (o gore) è utilizzato in moltissime vie situate in prossimità di canali di irrigazione. Via delle Gore, in zona Careggi a Firenze, Via delle Gore a Sesto Fiorentino, Via della Gora presso Quinto (Comune di Sesto Fiorentino), Via Gora del Pero a Prato, Via Gore e Barbatole a Pistoia. Via delle Gore presso Ponte a Tressa a sud di Siena e tantissimi altri toponimi anche nelle molte varianti, gorine, gorette, etc. Dalla stessa parola derivano altri termini nei dialetti centro-settentrionali: il bresciano gorla, il veneto gorna che significa anche gronda. Gorla è anche un quartiere di Milano, posto nella periferia nord-orientale della città, attraversato da un canale un tempo navigabile.

Curiosità: la parola inglese whore (prostituta) deriva da questa parola di origine germanica attraverso l'antico alto tedesco huora.

Gualchiera: da walkjancomprimere, pressare, infeltrire il tessuto, follatura in italiano. Famosa la Gualchiera di Remole lungo la riva sinistra dell'Arno presso Rosano che era della famiglia fiorentina degli Albizi. 
Dalla stessa radice derivano il cognome pratese Gualchierani e quello piemontese Gualco oltre al comunissimo anglo-sassone Walker.

Gualdo: da wald, bosco. Oltre a Gualdo Tadino in provincia di Perugia, vicino a  Firenze abbiamo Gualdo presso il passo della Consuma, il Rifugio di Gualdo presso Monte Morello


[l]


La Lama: da lama, stagno, argilla. L'abbiamo sul Pratomagno sopra Castelfranco di Sopra (AR), nel Chianti fiorentino nei pressi di Radda, un'altra località si trova presso Monteloro, Fiesole, una sopra Camaldoli situata lungo il confine tra Toscana ed Emilia Romagna, la frazione Lama nel comune di Caprese Michelangelo (AR), La Lama presso Chiesina Uzzanese (PT).


La Lima: torrente in provincia di Pistoia che prende il nome dal longobardo lima, germanico *limaz, calce, legante per costruzioni, attività che si svolgeva fino a qualche anno fa, vedi post

[m]


Marcialla: dal longobardo marh = cavallo + halla = ricovero, ambiente coperto, quindi da marhshalla (la s è genitivo sassone) ricovero per cavalli

Maremma: non da mare come è stato fino ad oggi proposto, ma dal longobardo marh, cavallo (etimo contenuto nell'Editto di Rotari).   La Maremma è da sempre la terra dei cavalli che vi vivono ancora oggi allo stato brado e dove si è sviluppata la razza equina chiamata appunto maremmana. Una razza che si distingue per le doti di resistenza alla fatica, alla sete e caratterizzata da un temperamento vivace. Quindi Maremma, perché terra dei cavalli.

La parola longobarda marh (gotico marhs) potrebbe essere di origine celtica, uguale nel bretone marh, molto simile nel gallese march, nell'irlandese e nel gaelico marc, ma è presente anche nelle lingue germaniche: nell'antico inglese è mere col significato di cavalla da cui deriva la parola nightmare (incubo) resa celebre dalla saga di Fred Krueger, antico norvegese merr, antico frisone merrie, olandese merrie, antico sassone meriha. Questo etimo è molto interessante perché pone in relazione popolazioni germaniche, Goti e Longobardi, con eredità linguistica celtica.


The Nightmare - Henry Fuseli, 1781 - olio su tela
Detroit Institute of Arts

Massa e Le Masse: in età romana / bizantina la parola massa designava il possesso latifondistico, inteso come insieme di beni rustici. Nell'Alto Medioevo col termine Massa veniva indicato un complesso fondiario di notevole entità. Sebbene il termine abbia un'origine nel latino barbarico massa fundorum, con la confisca di tutte le terre dopo la conquista longobarda il termine fu adottato dai Longobardi che lo utilizzavano nelle successioni e nelle donazioni. Il toponimo Massa che peraltro è diffuso in tutta Italia fa quindi riferimento ad una circoscrizione territoriale ancora esistente con un suo particolare status giuridico, o come ricordo di un'antica unità ormai dissolta o in via di dissoluzione. Si parla già di Massa Ecclesiastica in Sicilia nell'epistolario di Gregorio Magno. In un documento del 1786 si parla delle licenze di osti e bettolieri a "Siena e sue Masse". A parte il capoluogo Massa e Massarosa presso Lucca, Massa Macinaia presso Capannori (LU), Massa Marittima in provincia di Grosseto, il toponimo Le Masse si trova presso Lamole in Chianti. In Puglia troviamo Massafra in provincia di Taranto che deriverebbe da Massa Fara, ovvero i possedimenti fondiari della Fara come si evince da una nota su una Bibbia conservata nella locale biblioteca: "Comprati dal Sig. Artuso Pappacoda e donati ai Padri Cappuccini del luogo di Massàfara 1625".
Dalla stessa radice deriva anche Masseria o Massaria, col significato di riunione di masse nel senso di poderi o pascoli per il bestiame. Il lemma è anche presente nell'antico francese Mas.

Mercatale: interessante ed intrigante toponimo diffuso in Toscana, deriva dal longobardo merkthalla attraverso l'antico sassone halla ovvero mercato coperto in inglese Market Hall, si tratta di un mercato coperto diffuso anche nelle zone rurali dell'Inghilterra settentrionale. Mercatale si trova in Val di Pesa, a Prato, Vernio ed è anche il nome di un rione di Loro Ciuffenna.

Montaione: da Mons Allonis, antroponimico longobardo dal nome del duca Allone di Lucca e Pisa, Allone > Aglione > Ajone.

Montegonzi: il toponimo di cui sono attestate le origini longobarde fu feudo dei Conti Guidi come confermano i diplomi imperiali del 1191 e del 1241. Come giustamente detto si tratta di antropominico longobardo dal nome del muntehe (da cui Monte) feudatario della zona che in origine era Gonz, nome germanico presente anche il Gonzaga e Gonzales. Il muntehe è una forma di diritto patriarcale germanico che contraddistingueva gli uomini liberi, seppur caratterizzato da legami familiari, il clan poteva estendersi anche all'esterno comprendendo nuovi liberi, l'etimo deriva dalla parola MUND che sta per mano, protezione.

Monte Morello: il nome "Morello" (o "Maurillo") è già presente in un documento di epoca longobarda datato 14 luglio 790. Il toponimo si riferisce al nome del proprietario Morel, nome che derivava dal carnato scuro del capostipite, antico francese Moor che significa uomo scuro.

Monteriggioni:  era la sede di un'antica fattoria Longobarda, la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona, il toponimo si trova anche presso Fiesole: Montereggi.

Monteripaldi:  prende il nome dal proprietario longobardo della zona Atripald da cui Montis Atripald collina in posizione dominante sul torrente Ema su cui sorge anche una chiesa dedicata a San Michele risalente all'anno mille, ma probabilmente precedente. Atripert I di Atropald I di Adonald I Dux Liguriae è ricordato in un documento come opulentissimus vir florentinus i diretti discendenti di Adonald e alcuni componenti della sua fara sono stanziati nel territorio noto come Tuscia longobarda. Esiste anche un comune in provincia di Avellino denominato Atripalda che potrebbe avere la stessa origine.

Montescudaio: Torre di avvistamento
by Etienne LI
Montescudaio: Comune della Maremma pisana nei pressi di Cecina, prende il nome dal funzionario governativo longobardo addetto alla riscossione dei tributi lo Skuldhais nome composto Skuld, debito + haitan, chiamare, ossia colui che chiama cioé sollecita il debito, italiano volgare Sculdascio. Appena più a Sud rileviamo subito un altro toponimo longobardo: Guardistallo che deriva da Warda, guardia + Stal, ricovero, quindi alloggio per le guardie, probabilmente era sede di una guarnigione militare di Arimanni, la zona doveva essere abbastanza "movimentata".  Entrambi erano possedimenti della famiglia di nobile schiatta longobarda dei della Gherardesca. Questo etimo è presente anche nel toponimo Guastalla (Guastàla in dialetto guastallese) - Reggio Emilia.

Lo Skuldhais aveva anche il ruolo di giudice locale per dirimere le controversie minori, in qualità di funzionario del re gli era tassativamente vietato di accettare doni.



Montespertoli: Il toponimo è attestato nell'anno mille come Monte Sighipertuli, nel 1097 come Monte Sipertuli, si tratta di un antroponimico longobardo da Sighipert da sigiz = vittoria, pert = brillante, ovvero brillante nella vittoria. Il suffisso -ulus è tipico per i toponimi derivanti da forme antroponimiche germaniche (genitivo sassone) significherebbe "di Sighipert".

Montevarchi: toponimo tipico longobardo attestato come Montis Warcho, potrebbe derivare da un antroponimico longobardo classico col nome del feudatario + Monte che non significa montagna bensì possedimento, feudo e fa riferimento alla figura giuridica del Mundio (vedi post), warki, warkiz in lingua germanica significa lavoro ma anche dolore, gotico waùrki, antico sassone warki, antico norvegese verkr, antico inglese work, qualcosa tipo feudo del dolore o del lavoro, forse perché anticamente vi sorgeva un antico ospedale.

[n]

Nipozzano: da niozzan, utilizzare qualcosa, beneficiare, usufruire. Castello posto su un altura che domina la confluenza dell'Arno con la Sieve, originariamente feudo dei conti Guidi, poi della famiglia fiorentina degli Albizi. Quindi si trattava di un bene dato dal re in godimento a famiglie di guerrieri di stirpe longobarda. Dal termine deriva anche il sostantivo del tedesco moderno Nutzen (vantaggio, vantaggi) ed il corrispondente verbo col significato di utilizzare, giovare. Da notare la classica trasformazione della -zz altotedesca nella -tz del tedesco moderno, che nell'italiano rimane sempre -zz in quanto tutti questi termini sono entrati nella nostra lingua in epoca altomedievale in corrispondenza con il Regno dei Longobardi (568 - 774).


[p]


Pergine Valdarno: 
dalla radice berg che significa ricovero, riparo attraverso la classica rotazione consonantica b > p della lingua longobarda, da cui deriva anche haribairgo (albergo) ovvero riparo per l'esercito (hari).

Il Palco: da balk, trave, mensola. Località alle pendici del Monte della Retaia presso Prato, dove alla fine del XIV secolo il mercante Francesco Datini fece costruire l'omonima villa, poi concessa ai Francescani.

[q]


Quattro strade: il toponimo quattro strade è presente in tutta l'Italia del nord ed in Toscana e potrebbe far riferimento ai quadrivi dove si liberavano gli schiavi con una formula rituale descritta nell'Editto di Rotari. In particolare un toponimo quattro strade si trova presso la Pieve di San Giuliano a Settimo presso Firenze di cui è documentata la consacrazione nel 774, quindi negli ultimi anni del Regno Longobardo, in quello che quindi doveva essere un insediamento rurale longobardo con relativa torre di avvistamento, diventata poi il campanile della chiesa, un altro toponimo quattrostrade si trova presso l'Olmo nel comune di Fiesole.


[s]


La Sala: da sala, casa padronale, fattoria, spaccio. E' di gran lunga il toponimo longobardo più diffuso in Toscana, è rimasto tale e quale ad indicare numerosi casali e poderi di fondazione longobarda nella campagna toscana. Vale la pena ricordare alcuni tra i più importanti: due toponimi La Sala  presso Pratovecchio e Strada in Casentino, il rione La Sala presso Brozzi a Firenze, La Sala in Val d'Elsa, Sala di Garfagnana, già Sala del Vescovo nella Valle superiore del fiume Serchio, La Sala presso Lari, La Sala di Santa Luce nelle colline pisane, La Sala presso Pietrasanta, Sala Vecchia in Versilia, Casale di Sala nella Valle dell'Ombrone pistoiese, Saletta dietro Fiesole nella Valle del Mugnone, Saletta in val d'Era, Saletto di Vellano in Val di Nievole, Saletto di Fauglia in Val di Tora, La Sala presso Lamole sopra Greve in Chianti.

Nell'organizzazione rurale longobarda la Sala era anche il centro per la riscossione del tributo di un terzo del raccolto. La Sala era infatti la sede dello Skuldhais il funzionario governativo locale preposto alla riscossione dei tributi, la parola deriva da Skuld, debito + haitan, chiamare, ossia colui che chiama, impone il debito, italiano volgare sculdascio. Il toponimo Sala è presente in varie località in tutta l'Italia: da Saluzzo in provincia di Cuneo, Piazza della Sala a Pistoia, Sala Consilina in provincia di Salerno. Si trova anche in Svezia nella cittadina di Sala e nella cittadina inglese di Sale sobborgo di Manchester di 55.000 abitanti nella contea storica del Cheshire in un'area caratterizzata da stratificazioni romane, celtiche e anglosassoni (Regno di Mercia).




Scarperia: dall'Antico Sassone affine longobardo 
scarp affilato, inglese sharp riferito alla ormai millenaria attività di produzione di coltelli che si svolgeva nella cittadina del Mugello.

Sòffena: nel Valdarno Superiore, sede dell'Abbazia di San Salvatore appena fuori dall'abitato di Castelfranco, letteramente da sau (maiali) + fenn (pantano), pantano dei maiali, porcilaia

Stazzema: da stauzzan, battere ripetutamente, scuotere, ammaccare, si riferisce all'attività estrattiva svolta nelle cave di marmo, presente con lo stesso significato anche nel dialetto parmigiano stossàr e nel reggiano stussèr, nel bresciano strosàt col significato di fiaccato, affaticato.

Stia: Il toponimo del comune in provincia di Arezzo deriverebbe dalla parola longobarda stiga, sentiero, gotico staiga = sentiero, svedese stiga = salire, lettone stiga = sentiero, oppure sempre dal longobardo Stia = gabbia per polli, il lemma è documentato nell'antico norreno Stia con lo stesso significato.

[t]


Talla: da tal, valle. Comune alle pendici del Pratomagno.


[u]

Uzzano: da ūzzan, al di fuori, cioè fuori dal nucleo principale dell'abitato. il toponimo Uzzano si trova nei pressi di Pescia, e in Chianti appena fuori Greve in Chianti si noti anche dialetto Schwäbisch husse = fuori)

[v]

Vico: e per finire una provocazione: anche se l'etimologia è di origine latina da vicus (borgata, gruppo di case) penso che il toponimo sia altomedievale attraverso un antico prestito (loanword) dal latino al proto-germanico wik,  antico sassone e antico inglese wic, insediamento abitativo, villaggio come in Vico (LU), Vicopisano (PI), Vico d'Elsa (SI), Vico Pancellorum (LU).Il toponimo è presente anche in Inghilterra nei nomi che finiscono col suffisso -wich, -wick come in Ipswich e Norwich che sono di fondazione anglo-sassone.

Commenti

  1. pensa te, stauzzan?,..infatti noi in Mantovano per dire 'battere ripetutamente' diciamo stussà,...stòss è tipo quando 'batti la porta o un muro ,..o significa 'urto',.. o anche 'colpo'

    Mi.

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  2. stusùn = grande colpo,..complimenti per il sito

    M.

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  3. riguardo 'fallen' leggevo recentemente su un articolo inerente longobardismi 'dialettali' che il cremasco falia ( e quindi immagino anche il b. mant. falöstar) cioè 'fiocco di neve' derivano appunto dal long. fall /fallen,..in quanto 'cadono' dal cielo

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  4. Altopascio e Pescia sono i più noti toponimi della Toscana settentrionale legati alla presenza di fiumi o torrenti dalla voce longobarda storpiata Bakiz (corso d'acqua) da cui passio...per altopascio in particolare si tratta di " preposizione Al- luogo del rio Topascio; Topascio, a sua volta, deriverebbe dalle parole longobarde Teu (popolo) e passio (ruscello)"

    Cerdic

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  5. http://www.terraorobica.net/Articoli/Storia/Fare%20Longobarde.htm

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  6. Qualcuno ha qualche evidenza od opinione in merito all'ipotesi che:
    VITIGAL= significhi luogo posto ad Oriente
    VITIPAN= significhi luogo posto ad Occidente

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  7. Il dislocamento per FARE: due file parallele in un ambiente collinare pedemontano,
    i Longobardi lo avevano già sperimentato prima, in Pannonia e fors'anche dopo,
    in quell'entroterra campano che da Capua arriva a S.Angelo dei Lombardi.
    In Pannonia non dovrebbero esserci tracce toponomastiche longobarde rilevanti
    in quanto una nuova popolazione si insediò nel territorio lasciato libero.
    Ma sarebbe interessante fare una indagine in proposito e rimane comunque
    il dato archeologico costituito da sepolcreti ed insediamenti.
    Hatto

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  8. La dislocazione dei Longobardi in ambito Cisalpino potrebbe essere comparata
    ad una fibula longobarda a cinque teste sulla parte superiore, con quest'ultima orientata verso OVEST e la base verso EST.
    Ad EST le FARE costitiiscono la piastra di base, l'arco è costituito dal grosso dell'insediamento in Lombardia
    e le cinque teste le cinque grandi basi militari piemontesi: Momo, Collegno e
    Sant'Albano già scoperte e quelle di Borgofranco d'Ivrea e di Ceva ancora
    da scoprire.
    Hatto

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  9. ho letto con molto piacere, ringrazio. Pensavo che via del barco si riferisse ad una barca o un traghetto.

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  10. ho guardato cartine dell'XI e XIII sec. su un comune del Mantovano, è zeppo di toponimi longobardi, te ne scrivo alcuni a mò di contributo: Gazolo, via de Grima,Cipum Balcuncelli, S. Michele in Boscho, Marcaregia, S. Maria dal Boscho, braida di Ingebaldo, Lama de Cubolo, Nassenge, Pons nascinge, nascinga vetus, valle Loniski, Ulmaresco, Bosco del Gazzo , Fratta Guglielma,...tra i 'feudatari' grandi possidenti Canossa e Obertenghi (entrambi Longobardi)

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    1. e io ieri serà mi sono imbattuto a cena con un longobardissimo e arimanno cognome della Brianza "Viganò", guardate la diffusione http://www.cognomix.it/mappe-dei-cognomi-italiani/VIGANO/LOMBARDIA il cognome deriva dalla parola "Wigan" presente in proto-germanico, gotico, alto tedesco antico che significa combattere. In antico norvegese (Old Norse) è "Viga", antico sassone "Wigand". Anche Monza e la Brianza sono aree ancestralmente longobarde, sarei molto curioso di vedere gli aplogruppi del cromosoma Y.

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  11. Girando per le campagne toscane ho trovato altri toponimi Longobardi, ad esempio Balconevisi vicino San Miniato: sembra derivare dal nome longobardo "CUNEGHISIO", quindi da "WALDCUNEGHISI" ( bosco di Cuneghisio) oppure "VALCUNEGHISI" ( valle di Cuneghisio).

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  12. Tante interpretazioni fantasiose e prive di prove scientifiche tutte insieme non le avevo mai lette da nessun'altra parte. Alcuni esempi. Case Biondi biondo dato per longobardo, INVECE è UNA VOCE LEPONZIA DELL'APPENNINO LIGURE-EMILIANO, un po' più vecchia del longobardo. Anghiari fatto derivare dal longobardo, INVECE è VOCE LATINA DA ANGULUM ATTRAVERSO LA FORMA ANG(U)LARIS> ANGLARIS > ANGHIARI (dal X sec. per trasformazione di CL in CHI, GL in GHI come TL in TI PL in PI ecc.come occhio da oCLum, ghiaccio da GLaceum, tempio da temPLum ecc).
    E tante altre stupidaggini etimologiche scritte da chi esperto in linguistica non è.

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  13. Sempre nel nord della Toscana c'è la zona geografica della Versilia che deriva dal Germanico antico "Wesser/Wasser" che significerebbe fiume/corso d'acqua.

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  14. stavo cercando l'origine della parola Qualto (san Benedetto val di Sambro) e ho trovato che kvalt dovebbe significare strettoia infatti la valle del torrente Sambruzzo è molto stertta potrebbe essere indicativo?

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  15. Per quanto riguarda "Figline", mi hanno sempre detto che il termine deriva da "figulinea" ovvero da un luogo in cui si producevano terracotte e ceramiche.

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  16. Castelfalfi e' un antico castello situato nel Comune di Montaione: il toponimo deriva da Castrum Faolfi e testimonia l'origine longobarda dell'insediamento, iniziato con il nobile Walfredo nel 754.

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  17. Nel saggio di Stefano Del Lungo: Il corridoio bizantino e la Via Amerina, tratto da: Il corridoio Bizantino e la via Amerina in Umbria nell'Alto Medioevo, a cura di Enrico Menestò. - Spoleto, Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 1999 - si trovano diverse interessanti indicazioni di toponomastica di origine longobarda. In particolare, l'autore, a parer mio correttamente, segnala i seguenti esiti toponomastici: Casa Bionda, presso la Flaminia in territorio egubino, Rio della Bionda vicino Valfabbrica, vicino al confine col Ducato di Spoleto, Casa Biuda alle falde dei Monti Martani, verso Acquasparta. Mi sa che da quelle parti i leponzi non sono mai arrivati con le loro influenze linguistiche, che se ben ricordo, come reperti della loro lingua ci sono solo alcune steli dalle parti di Lugano. Del resto il loro alfabeto era di derivazione etrusca. Molto bello nello stesso volume il saggio di Cinzia Perissinotto "Contributo alla definizione del sistema di difesa del corridoio bizantino nel territorio dell'Umbria meridionale". Anch'esso segnala toponimi di origine longobarda. Esiste una ricca messe di spogli, estratti, atti di congressi che varrebbe la esplorare. Purtroppo, ricche biblioteche come quella del compianto prof. Kurze, donata all'Università di Siena, non sono state ancora catalogate completamente, anche se sono sicuro che questo lavoro sarà fatto nei prossimi anni.
    Un'ultima segnalazione: pochi giorni or sono, fra Morra e Trestina in Umbria, anzi proprio a Trestina, mi sono imbattuto nella Località Armanni (c'è anche una via degli Armanni). Proveniendo da Castiglion Fiorentino e andando verso Città di Castello, vicino alla località Ansina, ho trovato il toponimo Ca' Bardi. Sempre in zona, a Petrelle, ho trovato la chiesa longobarda di Rancolungo, segnalata anche su Google map. Il toponimo Ranco, Ranchetto, probabilmente di origine longobarda, è molto diffuso in quella zona. Indica le zone dove gli alberi venivano tagliati e le zone venivano messe a coltura. Una cosa interessante sarebbe vedere i toponimi di origine longobarda sul percorso della Francigena, vera e propria strada militare longobarda. Ci sono tanti micro-toponimi di poderi, che sarebbe interessante ricordare e raccoglier, prima che scompaiano per sempre. Non c'erano solo i re longobardi sull'Amiata, c'erano anche tanti poderi occupati "militarmente" lungo quella strada, tipo Caggiolo a Monteroni d'Arbia. Del resto a Siena c'era un Gastaldo longobardo (come si evince anche dal Codice Diplomatico Longobardo) e l'attuale vescovado, accanto al Duomo, era la sede delle fonderie longobarde, dove si forgiavano le loro armi. Se qualche volta riesco a far mente locale, forse me li ricordo anche. Comunque complimenti per il blog/sito, è vivace, intelligente e stimolante. Francesco

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  18. i cinghiali NON sono Ungulati
    l'idronimo Arno NON è esatto
    Figline non dovrebbe essere giusto
    Gora e Gorla sono 2 cose diverse, decidersi. Gora dovrebbe essere il significato di altura in jugoslavo
    Maremma deriva da MAR idronimo indoeuropeo adottato da tutte le civiltà mediterranee e significa : superficie acqua navigabile, buona da bere, fluente; con l'aggiunta di G diventa l'italiano latino : MarGine di terra sulla palude/laguna, come Marghera, con l'aggiunta di Z diventa MarZ : marcio, marcescente, in veneto S-Marzo, da cui Campo Marzio, preludio di Ledro, Idro, Ledrinum e Latrina, cioè dove c'è canneto e melma.
    Montevarchi, non potrebbe sempliceemente derivare da varco, cioè apertura valliva ?
    Berg significa collina, altura, come Berici e Bergamo. NON inventare a caso, grazie. Esiste anche Pergine Valsugana
    Vicus è solo Latino, poi nel medioevo cambia la C in G, vigo
    lalibertaepartecipazione@gmail.com

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  19. Chiedo se ci sono toponimi o altre tracce del vocabolo longobardo "zaina", (radice zain/zan) che indicava un "contenitore" per solidi (una "cesta", o forse il materiale di cui era fatta la cesta, cioè vimini e rametti di legno) e che è il nome al piccolo villaggio "Zaina" in Austria, un villaggio posto in una zona acquitrinosa presso la sponda sinistra del Danubio a 30 km a nord-ovest di Vienna, zona in cui si installarono i Longobardi intorno al 500 d.c. giungendo dalla Germania settentrionale, per poi emigrare circa quarant'anni dopo in Pannonia, regione da cui partì nel 568 Alboino nella conquista dell'Italia. La "zaina" indicava anche (almeno dal 1500) una unità di misura per liquidi pari a un quarto di boccale (circa 0,196 litri). Dal vocabolo longobardo deriva anche "zàino" e "zana" (culla) e identifica anche gruppi famigliari con cognomi "Zàina", Zàino" "Zàini" "Zana" presenti soprattutto nel Friuli e in Lombardia. Grazie

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